IL CAPITALISMO IMMATERIALE DEGLI NFT
La rivoluzione digitale ha una potenza paragonabile a quella industriale che occupa il XIX secolo in Europa, piuttosto che alla prima rivoluzione agricola che risale a 10.000 anni fa. Così si legge in Capitalismo immateriale di Stefano Quintarelli. L’interesse si sposta dal capitalismo materiale, in cui si producevano beni tangibili, all’economia immateriale, in cui si instaurano intermediazioni che hanno regole differenti e che comportano cambiamenti. È questo il caso degli NFT, acronimo di non-fungible token.
È Erodoto a raccontare ai moderni di come un leggendario re di Lidia, Creso, fu il primo a coniare una moneta, nel lontano VII secolo a.C.Dalle monete di Creso siamo passati alle dracme greche, poi ai sesterzi romani, alla monetazione medievale di Carlo Magno e, infine, tutto è proseguito in maniera naturale fino ad oggi. Tuttavia negli ultimi anni si è vista nascere, sviluppare e, soprattutto, affermare una nuova forma di monetazione virtuale, le cosiddette criptovalute.
In questo caso parliamo di NFT. Una sigla, poco conosciuta ai neofiti del mondo delle cripto valute e della blockchain, subito spiegata: significa che questo token è unico e non sostituibile con un equivalente. Weird fa un esempio molto semplice per farci capire di cosa si tratta: una banconota da 10 euro è fungibile, ossia è intercambiabile con un’altra banconota dello stesso valore, ciò non può assolutamente accadere con un Nft, poichè esso è unico ed irripetibile.
Valentino Catricalà, responsabile di SODA Gallery a Manchester, una nuova realtà espositiva che approfondisce il dialogo fra tecnologia e arte, ritiene che l’hype degli Nft calerà e si sgonfierà, poiché «adesso c’è l’effetto wow legato al record, ma al di là dell’entusiasmo starei attento a dire che ora cambia tutto, sicuramente crescerà, ma in fondo rimangono dei file e non credo che un mercato si possa reggere sulla compravendita di file».
Il suo parere, per quanto referenziato, non va per la maggiore. È evidente la crescita esponenziale di interesse che gli Nft hanno ricevuto soprattutto negli ultimi mesi. Il successo inizia così: il 19 febbraio, la celebre gif del Nyan Cat viene venduta all’asta al prezzo di 545mila dollari pagati in Ether.
Lo scalpore è talmente manifesto che se ne occupa addirittura il New York Times.
Non solo, la storica casa d’aste Christie’s ha iniziato a esporre Nft di arte digitale di Beeple, venduta per 60.250.000 dollari.
L’opera di Nft composta da 5.000 immagini e realizzata in tredici anni dall’artista Mike Winkelmann, in arte Beeple, ha scatenato l’attenzione sul mercato della Crypto Art, tanto che anche Sotheby’s cerca di cavalcare l’onda, offrendo dal 12 al 14 aprile “The Fungible Collection” di Pak, artista anonimo che da più di 20 anni è all’avanguardia nell’arte digitale.
Il rapporto tra mondo dell’arte e Nft si fa sempre più stretto, cosicché sul portale Crypto Art, nel mese di novembre 2020, le vendite di arte basata su Nft avevano raggiunto il valore di circa 1,5 milioni di dollari. A gennaio avevano superato i 10 milioni e a marzo hanno già toccato quota 120 milioni di dollari.
< Il mercato dell’arte è stato un traino per la crescita degli Nft. Lo sviluppo di questa nuova tecnologia potrebbe essere fondamentale anche per il Virtual Real Estate che ad oggi viene considerato, dai più, semplice collezionismo. Ne è un esempio Mars House, casa iper-futuristica ideata da Krista Kim e venduta in esclusiva su SuperRare in Ntf a 288 Ether.
L’artista, fondatrice del Techism Movement, è stata acquistata da Artoninternet sulla rivoluzionaria piattaforma dedicata al trading di opere d’arte digitali per una somma pari a 514.557,79 dollari, circa 431mila euro.
Mars House nasce nel primo periodo della Pandemia come concept meditativo e curativo. Infatti, Kim ha collaborato con Jeff Schroeder degli Smashing Pumpkins, ideatore della colonna sonora cheaccompagna il tour della casa virtuale.
Non solo, l’interesse di Nft connessi a proprietà immobiliari si dirige verso quelle problematiche burocratiche e conservatorie, quali registri catastali. Se provassimo ad immaginare il possesso di un terreno o di un immobile legato a un Nft, probabilmente questo potrebbe impattare in maniera radicale su quei registri, sul ruolo dei notai, delle visure, del sistema di aggiornamento delle informazioni connesse alla proprietà. È quello che fa la startup californiana Fabrica.land che incapsula la proprietà di immobili in un NFT.
In sintesi l’originalità degli Nft sta nel fatto che, sembrerebbe, essi si possono applicare ad un’infinita molteplicità di campi, come dimostrano il mercato dell’arte e quello immobiliare. Si tratta forse della prima vera svolta dai tempi delle prime monete.