VIRTUAL REAL ESTATE E AFFITTI IN CRIPTOVALUTE
Si è già parlato in precedenza dell’utilizzo di Nft per il settore dell’arte e di come rinomate case d’aste, Christie’s e Sotheby’s, si siano mosse in questa direzione. Inoltre è stata sottolineata l’importanza che questi token possono assumere anche nel mercato immobiliare. Il caso di Mars House, di cui si è già discusso, e la start up californiana Fabbrica Land, ne sono un esempio.
Vi sono molte altre realtà immobiliari che nel corso degli anni si sono affacciate al mondo delle cripto valute.
Esemplare è il caso della Torre Eiffel a Parigi. Il monumento più famoso della Francia è stato in vendita all’asta fino allo scorso 30 aprile. Sembra inimmaginabile, eppure grazie alla blockchain è stato possibile acquistare un Nft associato alla Torre Eiffel. Si tratta del progetto OVR.ai, il quale creando un duplicato virtuale della nostra realtà, chiamato “metaverso”, ha reso accessibile l’acquisizione di monumenti famosi con pagamenti in cripto valute.
La cripto valuta con cui partecipare all’asta, che si terrà sula piattaforma OpenSea, è l’Ethereum. La domanda che sorge spontanea è: come è possibile comprare sul metaverso di OVR.ai? La risposta è in Nft. Questi token non fungibili sono usufruibili non solo per le opere d’arte come si è già visto, ma anche nei confronti del Virtual Real Estate. In poche parole, possedendo un Nft associato alla Torre Eiffel l’acquirente si aggiudica un certificato di proprietà virtuale. La Torre Eiffel è un caso eclatante, tuttavia non si tratta della prima vendita di OVR, la quale ha già piazzato ben 200.000 appezzamenti virtuali della cosiddetta OVRLand, tra cui 4 mila in Italia.
Vi sono molte altre realtà immobiliari che nel corso degli anni si sono affacciate al mondo delle cripto valute.
Esemplare è il caso della Torre Eiffel a Parigi. Il monumento più famoso della Francia è stato in vendita all’asta fino allo scorso 30 aprile. Sembra inimmaginabile, eppure grazie alla blockchain è stato possibile acquistare un Nft associato alla Torre Eiffel. Si tratta del progetto OVR.ai, il quale creando un duplicato virtuale della nostra realtà, chiamato “metaverso”, ha reso accessibile l’acquisizione di monumenti famosi con pagamenti in cripto valute.
La cripto valuta con cui partecipare all’asta, che si terrà sula piattaforma OpenSea, è l’Ethereum. La domanda che sorge spontanea è: come è possibile comprare sul metaverso di OVR.ai? La risposta è in Nft. Questi token non fungibili sono usufruibili non solo per le opere d’arte come si è già visto, ma anche nei confronti del Virtual Real Estate. In poche parole, possedendo un Nft associato alla Torre Eiffel l’acquirente si aggiudica un certificato di proprietà virtuale. La Torre Eiffel è un caso eclatante, tuttavia non si tratta della prima vendita di OVR, la quale ha già piazzato ben 200.000 appezzamenti virtuali della cosiddetta OVRLand, tra cui 4 mila in Italia.
L’asta per la vendita della Torre Eiffel in una realtà virtuale è un caso sorprendente, ma non l’unico. Il 7 aprile è stata resa nota la notizia di un accordo tra la società immobiliare di Los Angeles Caruso Properties e l’exchange di criptovalute Gemini, fondato dai gemelli Winklevoss. Come si legge su cointelegraph.it, Elon Musk dopo aver acquisito Bitcoin per un totale di 1,5 miliardi di dollari e in seguito iniziato ad accettare BTC come pagamento per i veicoli elettrici Tesla, potrebbe addirittura pagare l’affitto usando la valuta digitale?
Il proprietario di Caruso dichiara che, pur non avendo ancora molti clienti, «sia una valida protezione e si sia già dimostrato un buon investimento per la nostra società».
Oltre agli esempi eclatanti di Mars House, Torre Eiffel ed Elon Musk, è necessario sottolineare che le cripto valute hanno conquistato anche il mercato immobiliare italiano. Per quanto riguarda gli affitti e il settore alberghiero Hemeras Boutique Homes, una catena italiana di hotel di lusso (presente sul suolo nazionale a Milano e Cervinia, e internazionale in Spagna, Svizzera e Montecarlo), a partire da giugno accetterà pagamenti in cripto valute in tutte le sue strutture.
Mentre per quanto riguarda la vendita di immobili è presente in Italia il Gruppo Barletta Alchimia Investments. Questi, già nell’aprile 2017, permisero di acquistare 123 appartamenti di un edificio riqualificato nel quartiere San Lorenzo a Roma.
Non si tratta dell’unica realtà che permette di comprare immobili con valute digitali, infatti la start up Rent to buy di Rocati consente di acquistare dei token specifici, emessi solo nel momento in cui avviene una transazione immobiliare, in modo tale da associarli esclusivamente agli immobili acquistati: la società acquista immobili dai venditori e ne tramuta il valore in criptovaluta Rocati.
E qui sta la vera svolta di questa start up: nel caso 7 in cui l’acquirente non disponesse di tutta la cifra relativa all’immobile, Rent to buy valuterà i requisiti finanziari del compratore, il quale in caso di esito positivo potrà accedere ad un credito. La società emetterà la differenza in Rocati in termini di compromesso volturabile, ovvero una forma Rent to Buy rinnovabile ogni tre anni fino all’estinzione del debito. Il vantaggio è che l’immobile non sarà soggetto a pignoramento e con questo sistema diventerà proprietà di Rocati Limited, che agisce da super partes. 8
In conclusione, sorge un interrogativo: come ha reagito il mercato immobiliare italiano in questi anni di fronte a un tema così attuale?
Effettivamente le cripto valute non sono una moneta con valore legale in Italia, ma possono comunque essere utilizzate come forma di pagamento se c’è accordo tra le due parti: nulla vieta, infatti, che il corrispettivo di una vendita sia determinato in una valuta diversa da quella avente corso legale nel nostro Paese.
Inoltre, si può fare riferimento a una risoluzione della stessa Agenzia delle Entrate, la n. 72/ E del 2 settembre 2016, che ha confermato l’utilizzabilità delle criptomonete come mezzo di pagamento
Il proprietario di Caruso dichiara che, pur non avendo ancora molti clienti, «sia una valida protezione e si sia già dimostrato un buon investimento per la nostra società».
Oltre agli esempi eclatanti di Mars House, Torre Eiffel ed Elon Musk, è necessario sottolineare che le cripto valute hanno conquistato anche il mercato immobiliare italiano. Per quanto riguarda gli affitti e il settore alberghiero Hemeras Boutique Homes, una catena italiana di hotel di lusso (presente sul suolo nazionale a Milano e Cervinia, e internazionale in Spagna, Svizzera e Montecarlo), a partire da giugno accetterà pagamenti in cripto valute in tutte le sue strutture.
Mentre per quanto riguarda la vendita di immobili è presente in Italia il Gruppo Barletta Alchimia Investments. Questi, già nell’aprile 2017, permisero di acquistare 123 appartamenti di un edificio riqualificato nel quartiere San Lorenzo a Roma.
Non si tratta dell’unica realtà che permette di comprare immobili con valute digitali, infatti la start up Rent to buy di Rocati consente di acquistare dei token specifici, emessi solo nel momento in cui avviene una transazione immobiliare, in modo tale da associarli esclusivamente agli immobili acquistati: la società acquista immobili dai venditori e ne tramuta il valore in criptovaluta Rocati.
E qui sta la vera svolta di questa start up: nel caso 7 in cui l’acquirente non disponesse di tutta la cifra relativa all’immobile, Rent to buy valuterà i requisiti finanziari del compratore, il quale in caso di esito positivo potrà accedere ad un credito. La società emetterà la differenza in Rocati in termini di compromesso volturabile, ovvero una forma Rent to Buy rinnovabile ogni tre anni fino all’estinzione del debito. Il vantaggio è che l’immobile non sarà soggetto a pignoramento e con questo sistema diventerà proprietà di Rocati Limited, che agisce da super partes. 8
In conclusione, sorge un interrogativo: come ha reagito il mercato immobiliare italiano in questi anni di fronte a un tema così attuale?
Effettivamente le cripto valute non sono una moneta con valore legale in Italia, ma possono comunque essere utilizzate come forma di pagamento se c’è accordo tra le due parti: nulla vieta, infatti, che il corrispettivo di una vendita sia determinato in una valuta diversa da quella avente corso legale nel nostro Paese.
Inoltre, si può fare riferimento a una risoluzione della stessa Agenzia delle Entrate, la n. 72/ E del 2 settembre 2016, che ha confermato l’utilizzabilità delle criptomonete come mezzo di pagamento